I partenti (11, 8 allo start, 3 a 20 metri) del Ponte Vecchio, all’11 Dylan Dog Font, al 2 Heart Of Steel
Dichiarati stamani i partenti (11, 8 allo start, 3 a 20 metri) dello storico (79esima edizione, si disputa dal 1947 quando vinsero Fucsia e Nolivieri in 1.25.6, si chiamava inizialmente Premio d’Autunno fino al 1968 quando vinsero Valpiana e Nello Bellei in 1.20.1, poi per due stagioni, nel 68 e nel 69, si corse d’inverno e si chiamò Premio d’Inverno, dal 70 Ponte Vecchio) Gran Premio Ponte Vecchio, gruppo 3, tornato dal 2016 dopo 15 anni sulla distanza del doppio km (dal 2001 quando si affermarono Zambesi Bi e Maurizio Biasuzzi in 1.14.5 era sul miglio con in precedenza un’alternanza tra le due distanze) e in programma domenica 26 a Firenze; quest’anno formula di handicap ad invito e prima prova del circuito stagionale dei gruppo 3 per anziani. Tantissimi campioni passati per questa classica che ha spesso visto protagonisti cavalli e driver toscani, vinta 9 volte da Enrico Bellei (dal 1997 di Triple T Storm al 2017 di Tano Fohle Sm con in mezzo Brads Photo, Cois Caf, El Nino, Algiers Hall, Ghiaccio Del Nord, Mirtillo Rosso e Radiofreccia Fi) in vetta all’albo d’oro su “Diecione” Vivaldo Baldi con 8 (3 volte con Birbone, allenato da “Cincerina” Omero) eguagliato da Sergio Brighenti; da ricordare le due vittorie (nel 1968 e nel 1969 quando fu chiamato Premio Inverno) di una delle più grandi cavalle nate in terra apuana (Agaunar con Odoardo Baldi), così come ricordiamo con piacere e nostalgia l’affermazione a grossa quota del beniamino locale Sperlak con in sulky Nello Bellei nel 1982 demolendo (all’allora record della corsa di 1.16.9) in percorso esterno il leader Wildwook Brooke, e il cui successo rimarrà nel cuore e nella memoria di tanti ragazzi come me che nel parterre de “Le Mulina” corsero la retta insieme a Sperlak tutti braccia al cielo mentre il cronista Lorenzo Berti, solitamente impassibile, si lasciava andare ad un incontenibile urlo di gioia “Vieni Nellooooo!!!” … venne giù la tribuna! E Sperlak non fu l’unico della scuderia Kyra a vincere il Ponte Vecchio, addirittura lo vinse il primo prodotto dell’allevamento di Scandicci di Anna Maria Salvini (Steno nel 1965 in 1.19.7 con Nello Bellei), e in seguito Sion (un figlio di Tornese che si affermò nella prima edizione con la denominazione Ponte Vecchio nel 1970 in 1.20.5 con Sergio Brighenti). Tra i grandi vincitori da ricordare le tripletta di Birbone (1951 – 52 – 53) con Vivaldo Baldi e di Tornese (1957 – 58 – 61) con Sergio Brighenti e i doppi, oltre alla già citata Agaunar, di Crevalcore (59 – 60) con Vivaldo Baldi, di Barbablu (71 – 72) con Giancarlo Baldi, di Lubro Gim (91 – 95) con Andrea Baveresi e Massimo Giorgi, di Mirtillo Rosso (2012 – 2013) con Roberto Vecchione e Enrico Bellei, di Radiofreccia Fi (2015 – 2016) con Federico Esposito e Enrico Bellei e il primo piano di Fiesse nel 1966 in 1.20.1 con Sergio Brighenti.
Un gran premio che ha visto spesso emergere cavalli e driver toscani, a segno in 8 delle ultime 18 edizioni (anche se a questo dato ha contribuito in maniera preponderante Enrico Bellei a segno in 6 occasioni nel periodo citato e in vetta all’albo d’oro con 9 successi davanti a Sergio Brighenti e Vivaldo Baldi con 8 vittorie). Record della corsa di Mirtillo Rosso (nel 2013 a mano destra con Enrico Bellei da leader) e Radiofreccia Fi (nel 2015 in percorso esterno da favorita con Federico Esposito) di 1.12.3 ma quando la corsa era sul miglio (vicino il ragguaglio di I Am A Grif a segno con Maurizio Cheli per il training di Lamberto Barbieri nel 2014 in 1.12.4). Radiofreccia Fi come detto si è affermata anche nell’edizione 2016 in 1.13.5 sul doppio km in percorso in gran parte allo scoperto con in sulky Enrico Bellei sempre per il training di Erik Bondo. Nel 2017 a segno Tano Fohle Sm in 1.12.8 da favorito con Enrico Bellei per il training di Gennaro Casillo dopo aver ottenuto strada ma con spesa dopo mezzomiglio. Nel 2018 hanno vinto in 1.13.7 da Uragano Trebì e Roberto Vecchione per il training di Holger Ehlert in percorso esterno da netti favoriti, nel 2019 ancora Roberto Vecchione con Talisker Horse per il training di Alessandro Raspante in 1.13.2 in percorso esterno, nel 2020 Ursa Caf e Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata per il training di Antonio Esposito in 1.13.4 in percorso esterno, nel 2021 ancora Roberto Vecchione da netto favorito con Zacon Gio per il training di Holger Ehlert in 1.13.5 passando al mezzo giro finale dopo impegno esterno, nel 2022 Akela Pal Ferm e Antonio Di Nardo per il training di Gennaro Casillo in 1.13.2 dopo aver ottenuto strada, nel 2023 a sorpresa Becoming e Marco Stefani per il training di Mauro Baroncini al record della corsa sul doppio km di 1.12.5 passando sulla curva finale dopo essere andato davanti e aver mandato via, l’anno scorso a sorpresa Boccadamo e Roberto Vecchione (per la quarta volta negli ultimi 7 anni) per il training di Holger Ehlert in 1.13.3 in percorso in gran parte scoperto. Statisticamente il Ponte Vecchio come abbiamo visto è vinto da chi agisce al largo.
Domenica in prima fila in corda Coltwine di Casei che resta su due successi, al 2 Heart Of Steel migliorato in affidabilità, al 3 la passista Cuba Del Duomo e al largo il plurivincitore classico Aramis Ek tornato in forma.
In seconda fila in corda Fiorano un po’ deludente all’ultima ma che è imbattuto nelle corse con i nastri, al 6 il regolare City Lux, al 7 Elton Wise migliorato in affidabilità, al largo Etereo Jet reduce da un successo in 1.11.4 con mezzomiglio allo scoperto.
Al secondo nastro in corda Enock in ripresa, al 10 il regolarissimo vincitore del Vittoria Corallo Pisano che è sempre al palo, al largo Dylan Dog Font che non teme i percorsi esterni.
Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.
A MT 2020
1) Coltwine di Casei – Edoardo Baldi
2) Heart of Steel (NL) – XXX
3) Cuba del Duomo – Francesco Facci
4) Aramis Ek – Gennaro Riccio
5) Fiorano (D) – Roberto Vecchione
6) City Lux – Riccardo Pezzatini
7) Elton Wise – XXX
8) Etereo Jet – Carmine Piscuoglio
A MT 20240
9) Enock – Manuele Matteini
10) Corallo Pisano – Matteo Legnani
11) Dylan Dog Font – Marco Stefani