09/11/2023

Il campo completo del Palio dei Comuni, nella seconda batteria all’1 Akela Pal Ferm, nella prima al 5 Always Ek

di Mario Alderici

Domenica 12 le 3 batterie del 35esimo Palio Dei Comuni con 24 cavalli a Montegiorgio. Nato un po’ in sordina nel 1989 (vinsero Einstein e Floriano Finucci in pista tradizionale, si corre con la racchetta dal 2000 quando si affermarono Turno Gas e Heikki Korpi, training e guida, in 1.12.6) il Palio dei Comuni ha avuto grande successo come competizione campanilistica ed è cresciuto fino a diventare una prova di spicco nel panorama delle corse internazionali sulle nostre piste anche se ovviamente come qualità recente subisce il momento di crisi generale e il fatto che recentemente in giro per l’Europa di questa stagione ci sono tanti gran premi che gli stranieri possono affrontare senza le due prove e non su una pista ibrida (piccola e con la racchetta) come quella di Montegiorgio; unitamente al fatto che i tempi non consentono ai comuni marchigiani di investire pesantemente in ingaggi come fecero in passato e gli indigeni sono talmente competitivi da non consigliare trasferte avventuriere dall’estero a cuor leggero. Quello che non è cambiato è l’entusiasmo; in primis dei comuni e della gente del territorio che ha l’appuntamento segnato in rosso sull’agenda come una finale di calcio o una sagra di paese; la giornata del Palio è una giornata variopinta e convulsa, un patrimonio del territorio marchigiano e dell’ippica italiana, con il coinvolgimento della vigilia con la “cena della giubba” che i comitati organizzano per gli appassionati e i team dei partecipanti e il pubblico assiepato sulle tribune colorate dagli striscioni di sostegno ai propri beniamini; un evento sentito che piace alle istituzioni e alla gente comune, si apprezzano il colore, la sfida e la gastronomia con la loro tradizione culinaria di mare (con tanti ristoranti che hanno il loro peschereccio e cucinano il pescato di giornata), di montagna e di terra (dal brodetto ai vincisgrassi alla pasta di Campofilone) e vinicola coniugate dal piacere dell’ospitalità. Un Palio che resiste al declino ippico e ogni anno tira fuori la testa dall’acqua e respira a pieni polmoni l’aria di festa, di competizione, di folklore, di ospitalità e di allegria che Montegiorgio offre; prima o poi tutti vogliono partecipare al Palio, grazie anche al passaparola di chi ci è già stato e ne conserva un ricordo molto piacevole. Vanta innumerevoli tentativi di imitazione a testimonianza del successo di una corsa che, nata come manifestazione locale, ha saputo conquistarsi nel corso degli anni un ruolo importante nel panorama del trotto internazionale grazie alle felici intuizioni della famiglia Mattii e all’impegno e all’ingegno dell’appassionato staff. Tra i vincitori del Palio un paio di vincitori di Amerique, nel 1997 Dryade Des Bois e nel 1999 Moni Maker che ha vinto anche l’Elitlopp come Torvald Palema a segno a Montegiorgio nel 2007. Nel 2014 hanno vinto (per la terza volta consecutiva) da favoriti i capolisti dell’albo d’oro Mack Grace Sm (4 volte a segno) e Roberto Andreghetti (6 vittorie) per il training di Lucio Colletti in 1.11.8 in avanti; nel 2015 allo speed a sorpresa Zorro Photo e Giampaolo Minnucci (training Lepetit) in 1.12; nel 2016 da favoriti Pascià Lest e Pippo Gubellini per il training di Alessandro Gocciadoro da leader arrivando in piena spinta sia in batteria sia in finale (1.11.8 e 1.11.4), nel 2017 Peace Of Mind e Alessandro Gocciadoro (training e guida) beffando in preferenziale Tamure Roc in 1.10.9, nel 2018 ancora Peace Of Mind con la guida e il training di Alessandro Gocciadoro da leader in 1.11.4, nel 2019 al record della corsa di 1.10.4 da favoriti sia in batteria sia in finale Cokstile e Antonio Di Nardo per il training di Gennaro Casillo progredendo dal gruppo nel km finale allo scoperto, nel 2020 Chief Orlando e Vincenzo Gallo per il training di Holger Ehlert da leader sia in batteria (1.11.2) sia in finale (1.10.9), nel 2021 dopo il posto d’onore in batteria Global Trustwothy e Alessandro Gocciadoro al training e alla guida in 1.11.1 in percorso esterno, l’anno scorso Bengurion Jet e Alessandro Gocciadoro (che con 5 successi è all’inseguimento di Andreghetti) da leader in batteria in 1.11.4 e da secondo in corda in finale in 1.10.9.

Nella batteria “Pascià Lest” al 5 Always Ek che parte molto forte, al 4 la duttile Blackflash Bar che non corre da quasi due mesi, al 3 Usain Toll che parte molto forte e segue tutte le andature, al 2 il veloce specialista della pista piccola Achille Blv, all’1 Vesna che parte molto forte, al largo il veloce Cointreau, al 6 l’altrettanto svelto Bravo Di Ruggi, al 7 la regolarissima Carolyn Francis che è sempre al palo.

Nella batteria “Moni Maker”  in corda la regolarissima Akela Pal Ferm che parte molto forte, al 4 Jimmy Ferro Br che dovrebbe essere venuto avanti dal rientro, al 2 Verdon Wf che parte molto forte, al 5 il non sempre affidabile specialista della pista piccola Carlomagno D’Esi che è al rientro, al 3 il veloce Brest Dei Greppi, al 6 l’altrettanto svelto Vincerò Gar che non vince da oltre un anno, al largo l’ospite Cabasse che non corre da quasi due mesi e al 7 Baaria Ama che parte molto forte. 

Nella batteria “Dryade Des Bois” al 3 il regolare panzer Cokstile che ha vinto questa corsa nel 2019, al 6 il veloce e regolarissimo recorder delle piste italiane Zacon Gio che non corre da quasi due mesi e non vince da un anno, in corda il regolare ospite Eclat De Gloire alla prima uscita in pista piccola, al 2 la regolarissima Bonnevile Gifont che parte molto forte, al largo il regolare City Lux, al 4 il veloce Synergy, al 7 Anastasia Dei Rum al salto di categoria, al 5 Coffè Time Bi che quando ha provato a questi livelli non ha preso nulla.

Ma in analisi e pronostici ci addentreremo nei prossimi giorni.