09/10/2023

I partenti (10) del Biasuzzi, al 10 Dolce Viky, al 2 Diluca Mo, al 4 Dimitri Ferm, al 5 Daughter As

di Mario Alderici

Dichiarati stamani i partenti (10) della settima edizione del Memorial Bepi Biasuzzi (in programma domenica 15 a Treviso), capostipite di una delle più nobili famiglie del trotto italiano, figura di punta dell’ippodromo, dell’imprenditoria della città (il Re della Ghiaia, come amava dire: “mì vendo giara”) e della sua scuderia (che ha poi visto in pista come gentlemen driver i figli Mauro e Fabio), della quale (tra tanti cavalli vincitori di gran premi) menzioniamo un cavallo in grado di vincere in tutto il mondo come il “vagone nero” Timothy T, un cavallo come Barbablu (allevato in scuderia e che è stato il suo cavallo del cuore con una foto nel suo ufficio in cui lo cavalcava in giacca e cravatta) in auge fino a 10 anni, Carosio, Dalia, Dosson e, tra i più recenti, Equinox Bi e il derbywinner Zambesi Bi; è stato un grande allevatore esperto di genealogie e di incroci anche se sosteneva che per fare un buon puledro valesse la regola delle 3 c (… fortuna, fortuna e fortuna …). Giustamente da 6 anni è tornato a Treviso (dopo che negli anni passati era abbinato al Gran Criterium) un Memorial che lo ricorda e che offrirà un momento di incontro alla sua famiglia, agli imprenditori locali che l’hanno conosciuto, ai dipendenti che con lui hanno condiviso questa grande passione e a molti ippici di tutta Italia nel ricordo della sua figura, appassionata all’allevamento e innamorata dei puledri; gli anni scorsi Mauro, Fabio prima della sua scomparsa di due anni fa, Gina e le loro famiglie hanno organizzato per il memorial un pranzo tra amici, come sarebbe piaciuto al Paron, un incontro tanto squisito quanto poco formale, genuino e perfettamente in stile Biasuzzi. Nato nel 1924, l’amore per il mondo equino di Bepi Biasuzzi è dovuto ad un pony e a un dottore: la moglie Gina aveva l’idiosincrasia per l’auto e diventava difficile portare i figli (i gemelli Fabio e Mauro) a scuola, allora Biasuzzi (anche per hobby in quanto il suo dottore gli consigliò di staccare un po’ la spina dal lavoro con un hobby) comprò un pony che con il calesse trasportava i suoi bambini, il pony non immaginava di diventare il capostipite di un gotha di campioni con pochi eguali … Avendo del terreno pensò di lasciarvi le pony femmine e in qualche anno arrivò ad avere una quarantina di pony. L’ingresso al trotto di Bepi Biasuzzi fu dovuto a un litigio al centro di equitazione di Treviso dove andavano i figli (Biasuzzi appoggiò in quel centro i pony ma il direttore sancì che per essere soci di quel centro occorreva avere almeno un trottatore), e in poco tempo Biasuzzi incontrò il trotto puntando subito al meglio e al massimo. Nel 1962 nasce la scuderia Gina (il nome della moglie) Biasuzzi con i colori rosso fuoco e verde speranza con l’aggiunta di due anelli simbolo dei due figli; una scuderia che in seguito avrà campioni in tutto il mondo. La prima cavalla fu Tafta che fece il suo ingresso in scuderia accompagnata da un’inseparabile amica, una capretta. Dopo poco Navata (onesta cavalla da corsa che in seguito sarà la madre di Barbablu, il primo cavallo importante di Biasuzzi) e Soula che riuscì a piazzarsi terza in un gran premio a Trieste. E dopo 10 anni dalla nascita della scuderia Biasuzzi ebbe la soddisfazione di vincere a sorpresa il Derby in cui era favorito netto Scellino con Nello Bellei stampato però in retta dal rossoverde della Scuderia Biasuzzi con Maribon e Cesare Savarese (bis nel 1984 con Gitana D’Asolo e Mario Rivara) e poco dopo vedeva vincere al figlio Mauro il Federnat con Aligero; le due cose conciliarono nel 1999 quando Mauro vinse il derby tra i professionisti con Zambesi Bi: il derby fatto in casa (Zambesi Bi era figlio di Luisa Bi) tanto sognato da Bepi Biasuzzi. Da ricordare anche il Nazionale vinto da Bangie Bi e il Lotteria con Contingent Fee oltre ai più recenti Nobody Bi, Pecos Bi, Vega Lb, Nadir Lb, Lobster As, Uweny, Ruth Bi, No Nonsense Woman, eccetera. Amava l’Allevamento, il primo dei targati Bi fu nel centro di allenamento di Mirano, poi a Quarto D’Altino e a Colloredo di Monte Albano in Friuli. Solido il rapporto di Biasuzzi con i suoi collaboratori, come il caporazza e braccio destro nell’allevamento Luca Cazzin, che considerava come figli, ed era un padre burbero ma pieno di slancio a cui non si poteva non voler bene. Tra i driver ricordiamo Giancarlo Baldi, i fratelli Kruger (Gerard e Roman), Mario Rivara, Haakan Wallner, Jan e Soren Nordin, Salvatore “Dudù” Matarazzo e il primo trainer Ezio Serafini. Bepi Biasuzzi morì all’inizio di dicembre 2008 e Laura e Cesare Meli scrissero nel necrologio “Ci sono persone che dove passano lasciano per sempre un segno indelebile di grandissima umanità, Bepi Biasuzzi era una di queste”. Chi conosceva bene Bepi Biasuzzi ricorda la sua voce inconfondibile, le sue arrabbiature, la sua vigoria, le sue battute. Come un forte schiocco di frusta. Che a moltissimi ora manca.
Nel 2017 ha vinto Dijon in 1.12.4 da leader, prendendo partenza lanciata per poi tenere chiusa Ursa Caf sul ritorno dopo errore di Urlo Dei Venti, con in sulky Romain Derieux autore di “una guidata napoletana” (cit Antonio Esposito), nel 2018 di forza in 1.11.3 da netti favoriti Vitruvio e Alessandro Gocciadoro (training e guida) passando dopo un km esterno, nel 2019 una cavalla di Biasuzzi, da netta favorita Zaniah Bi (in sulky e al training ancora Alessandro Gocciadoro) in 1.11.4 ottenendo strada, nel 2020 ancora da driver e da trainer Alessandro Gocciadoro con Alrajah One al record della corsa di 1.11.2 da netto favorito e da leader, nel 2021 Alessandro Gocciadoro da trainer e da driver con il cavallo che porta il nome di Giuseppe Biasuzzi Bepi Bi da favorito eguagliando il record della corsa di 1.11.2 da leader, l’anno scorso per la quinta volta consecutiva in 6 edizioni Alessandro Gocciadoro con Charmant De Zack in 1.11.3 in percorso esterno. Statisticamente il Biasuzzi è vinto dal favorito che sfila davanti.

Gocciadoro cercherà di vincere per la sesta volta consecutiva in 7 edizioni questa corsa in sulky a Dolce Viky al 10. Al 2 il regolarissimo Diluca Mo, al 4 il regolare derbywinner Dimitri Ferm che parte molto forte ed è il più ricco della generazione, al 5 la regolarissima recorder femminile sul doppio km in Italia Daughter As che è la femmina più ricca della generazione ed è sempre al palo, al 6 il potente Desiderio D’Esi al rientro, all’1 Daniele Jet che parte molto forte, al 3 Denzel Treb che non vince da oltre un anno ma è in netta ripresa, al 9 il potente e regolare Diamond Francis, all’8 Dakovo Mail che a questi livelli non è mai stato un vincente ma è cresciuto, al largo della prima fila il corecorder maschile della generazione Denver Gio che parte molto forte e dovrebbe essere venuto avanti dal rientro.

Ma in analisi e partenti ci addentreremo nei prossimi giorni.

  1. Daniele Jet G. Di Nardo
  2. Diluca Mo M. Di Nicola
  3. Denzel Treb A. Di Nardo
  4. Dimitri Ferm A. Farolfi
  5. Daughter As P. Gubellini
  6. Desiderio d’Esi Santo Mollo
  7. Denver Gio F. Pisacane
  8. Dakovo Mail Mass. Castaldo
  9. Diamond Francis V.P. Dell’Annunziata
  10. Dolce Viky A. Gocciadoro