GIUSEPPE PORZIO Jr dalla Sicilia con furore
di Filippo Lago – Il cambio generazionale è senza dubbio uno dei principali problemi che affliggono l'ippica italiana. Ci sono però storie di giovani uomini che meritano di essere raccontate, come quella del giovane (classe 1989,ndr), Giuseppe Porzio. Cresciuto in una terra, la Sicilia, che nel corso degli anni ha dato vita a brillanti uomini e cavalli, il giovane Giuseppe grazie al proprio talento e alla preziosa scuola di papà Antonino ha saputo ovviare nel corso del tempo ad una crisi sempre più dilagante per l'intero settore ed in modo particolare per la Sicilia, messa a dura prova dalla chiusura dell'ippodromo La Favorita di Palermo.
Giuseppe, quanto ha influito la chiusura dell'ippodromo di Palermo per il vostro team?
E' stato un duro colpo non solo per la gestione dell'intera scuderia con relativi spostamenti nel nord Italia di personale e cavalli, ma anche per noi che abbiamo dovuto staccarci dalle nostre famiglie. Tutto ciò ha influito anche nella diminuzione degli effettivi. Tempo addietro la nostra scuderia contava una sessantina di cavalli, ora ne abbiamo 25 di cui quattro sono puledri.
E dove allenate ora i vostri cavalli?
Siamo fissi a Siracusa.
L'ippodromo di Palermo è stato fondamentale per voi nello sviluppo della vostra scuderia nel corso degli anni, vero?
Assolutamente si. Mio nonno trasmise la passione a mio padre che a Palermo ha sempre avuto il suo "quartier generale". Per quanto mi riguarda, iniziai ad attaccare i primi cavalli all'età di 9-10 anni. I miei genitori però, tenevano molto al mio corso di studi pertanto, una volta terminata la scuola, ho iniziato a dedicarmi totalmente alla scuderia.
Il tuo cavallo del cuore?
Senza alcuna esitazione, Piro Piro Jet. E' stato un cavallo con il quale professionalmente sono cresciuto. Ci tengo a precisare però che sono veramente tanti i cavalli che mi hanno dato grandi emozioni: Indù Jet, Iovanin (chi scrive ne è stato l'allevatore,ndr), Liss Op…solo per citarne alcuni.
La vittoria più bella?
E' sempre molto complicato estrapolare una vittoria da tutte le altre, in quanto ognuna ha il suo sapore. Quella che però ricordo con maggiore affetto, l'ho colta il 5 maggio 2013. Guidavo Iovanin, un cavallo che per la nostra scuderia ha significato molto. Il numero in seconda fila e lo stato di forma del cavallo, non mi faceva essere ottimista alla vigilia della corsa. Grazie ad un percorso manovrato e soprattutto al carattere vicente di questo figlio di Brandy Dei Fiori, riuscimmo nei pressi del traguardo ad avere ragione di Ideal Nord Fro.
Ritorniamo al vostro team…una scuderia social!
L'idea di aprire una pagina Facebook è stata di mio cugino. Insieme gestiamo "l'attività social" della scuderia.
Attività social?
Da qualche tempo siamo anche su Twitter e Instagram!
Nel tuo curriculum, vi è anche un'esperienza all'estero…
Ho avuto una breve ma bellissima collaborazione in Svezia con Jerry Riordan. Purtroppo non ho potuto scendere in pista in quanto la mia licenza all'epoca, ancora non era riconsciuta in terra svedese.
Cosa ti ha più colpito del Nord Europa?
La gestione dei cavalli e tutto quanto ci gira attorno, dalle scommesse alla pubblicità.
Hai mai pensato ad una collaborazione in Italia con un top team?
In passato ho avuto il piacere di guidare cavalli buoni per importanti scuderie, mi riferisco ad Orsia e Sansone Bar, in occasione di un Gran Premio qui in Sicilia.
Il tuo Idolo?
Due su tutti. Enrico Bellei e soprattutto Tommaso Di Lorenzo in modo particolare per il rapporto che ci unisce.
Una corsa che sogni di vincere?
Elitlopp e perchè no! Anche il Derby.